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La Mindfulness, a cosa serve e come si pratica

L’approccio della Mindfulness deriva ed è basato sulla meditazione di consapevolezza.


La parola “Mindfulness” viene comunemente tradotta come “consapevolezza “ o “presenza mentale” ma in realtà il significato è più articolato. Mindfulness infatti esprime un antico concetto che in lingua pali (il linguaggio utilizzato dal Buddha per i suoi insegnamenti) viene indicato con la parola “Sati” : ovvero la capacità d'incontrare l'esperienza del momento presente sospendendo intenzionalmente la nostra tendenza a giudicare, classificare e definire la realtà che incontriamo, al fine di conoscerla in modo più autentico, connesso e intenso.


Si intende un’attitudine che si coltiva attraverso una pratica di meditazione sviluppata a partire dai precetti del Buddismo (ma libera dalla componente religiosa) e volta a portare l'attenzione del soggetto in maniera non giudicante verso il momento presente.


Una modalità di prestare attenzione, momento per momento, nell'hic et nuncqui ed ora»), al fine di risolvere (o prevenire) la sofferenza interiore e raggiungere un'accettazione di sé attraverso una maggiore consapevolezza della propria esperienza che comprende: sensazioni, percezioni, impulsi, emozioni, pensieri, parole, azioni e relazioni.


Migliorare questa modalità di prestare attenzione permette di cogliere, con maggiore prontezza, il sorgere di pensieri negativi che contribuiscono al malessere emotivo. La padronanza dei propri contenuti mentali e degli stili abituali di pensiero (capacità di automonitoraggio e meta-cognizione) permette maggiori possibilità di esplorazione, espressione e cambiamento di tali contenuti.


L'allenamento della consapevolezza permette di affinare l'attenzione verso questi meccanismi che deteriorano l'umore e depotenziano le capacità di ripresa psicologica



Cosa non è la mindfulness ?


Non è una tecnica di rilassamento. Non è un modo per entrare in qualche forma di trance, né per svuotare la mente e raggiungere il “vuoto”. Non è una modalità per garantirsi un facile benessere psicofisico. Non è una sorta di “spa emozionale”. Non è una forma di “buonismo” che ci spinge ad accettare tutto, ad accogliere acriticamente quello che ci accade, ad essere passivi nel nome dell’ “accettazione”.


Una caratteristica di fondo dell’approccio della mindfulness è lo strettissimo legame organico con il pensiero scientifico e la ricerca: è nato infatti a partire da personaggi che sono scienziati, ricercatori, clinici e da subito si è sviluppata tanto sul campo, nella sperimentazione pratica, quanto a partire da scientifiche ricerche rigorose che cercano di verificarne l’effettiva efficacia e i meccanismi di funzionamento. Oggi la ricerca sui vari temi legati alla prospettiva della mindfulness è un’area della scienza in espansione esponenziale, con diverse centinaia di articoli di ricerca pubblicati ogni anno sulle principali riviste scientifiche di settore.




"Se vuoi dominare l'ansia della vita, vivi l'attimo, vivi nel respiro"




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