Gestione dei momenti difficili e comfort food
Ogni perdita può causare sofferenza. Capita a tutti, prima o poi nella vita, di ritrovarsi ad affrontare momenti difficili. Lutto, divorzio, licenziamento, sfratto, malattia, chiusura di un'attività, morte di un animale domestico, insicurezza finanziaria. Eventi che a volte dipendono dalle nostre decisioni, altre volte da cause di forza maggiore, fuori dal nostro controllo e dalla nostra volontà. La sensazione è quella di un grande disorientamento, accompagnato da dolore e paura, dalla sensazione di vuoto (o di non essere all'altezza) e di non riuscire a vedere una via d’uscita. Quando si affronta un periodo difficile, spesso il mangiare può essere una vera liberazione. Il cosiddetto Comfort Food, diverso per ognuno di noi, spesso porta con sé un particolare valore affettivo ma non privo di rischi. I comfort food sono quei cibi a cui ricorriamo per soddisfare un bisogno emotivo (e non del corpo): sapori consolatori, stimolanti e spesso nostalgici. C'è chi si abbuffa senza alcun controllo, chi spilucca continuamente, chi mangia senza pensarci, chi si ritrova a sgranocchiare gli alimenti dell’infanzia, chi ancora mangia intere confezioni di cioccolato. Il minimo comune denominatore è ricorrere al cibo in risposta a un disagio, cercando così di alleviare le emozioni negative. Senza però avere il pieno controllo. Gli psicologi lo definiscono "Emotional Eating”, una strategia che può provocare, però, importanti conseguenze sullo stato di salute, a cominciare dall’aumento di peso e dal peggioramento generale del profilo cardiovascolare e metabolico. Si deve fare in modo che il cibo non diventi l’unica via di sfogo: l’atto consolatorio può divenire un gesto compulsivo e l’effetto sarebbe davvero deleterio. Sentirsi stressati per un lungo periodo di tempo può cambiare il nostro appetito. Questo può esporci a un maggior rischio di sviluppare obesità. Imparare a gestire le #emozioni è una strategia che può sostenere gli sforzi nella gestione del peso e della salute. Consolarsi ogni tanto va bene, purché non diventi un'abitudine. Come ritrovare, dunque, lo stimolo per nuove prospettive di vita? Come riacquisire il controllo? I cambiamenti soprattutto se imprevisti, indesiderati e drastici sconvolgono l’equilibrio e la vita delle persone. Prima è importante comprendere e riconoscere le varie emozioni (e le relative reazioni) e poi trovare i propri punti di forza per sviluppare nuovi meccanismi di adattamento. - Cerca di identificare i fattori scatenanti. Ci sono situazioni o problemi specifici che ti creano ansia e stress? Valuta se puoi fare qualcosa al riguardo. Se sì, prova a realizzare un piano per il benessere a lungo termine. - Intensifica l'attività fisica. L’esercizio fisico può farci stare bene e migliora l’umore. Dedicati ad attività che ti piacciono e che ti donano una sensazione gratificante. - Abbandona il concetto che mangiare sia l'unica soluzione. Cerca di percepire le tue sensazioni e di prendere coscienza di come reagire. A questo punto, cerca di stabilire una risposta salutare facendo qualcosa che, invece, ti piace davvero. - La meditazione aiuta a concentrarsi sul momento presente, associala alla pratica della consapevolezza (Mindfulness). Un passo alla volta, per ritrovare l'equilibrio. - Dormi meglio. Esattamente come respirare e nutrirsi, dormire è un bisogno primario imprescindibile. Cerca di capire se c’è un modo per migliorare le tue abitudini del sonno. Rispetta degli orari, rinuncia a tv o tablet, immergiti nella lettura, nella musica o nel calore di una tisana o di un bagno rilassante: possono conciliare il sonno. - Chiedi aiuto. Farsi accompagnare da un professionista è fondamentale, chiedere aiuto per elaborare determinati momenti che la vita impone (così come l'ascolto e la condivisione) è una strategia essenziale. "Ogni ferita va curata e non trascurata". Siamo persone sempre in evoluzione, la vita è ricca di cambiamenti: accettiamoli come eventi della vita e affrontiamoli come nuove sfide (una nuova "normalità").
Giorgia
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