Immagine corporea e Social Network
Fra i miei pazienti ci sono uomini e donne affetti da obesità, pazienti oncologiche, donne in gravidanza e donne in menopausa, ragazzi e ragazze con disturbi alimentari, bambini e ragazzi obesi bullizzati a scuola. Per tutti loro ho ritenuto opportuno approfondire le tematiche legate all'immagine corporea e continuare ad aggiornarmi su questo delicato argomento.
Studi e ricerche mostrano come l'immagine e la PERCEZIONE CORPOREA si modifichi a causa di messaggi veicolati dai social network e di come questi promuovano un adeguamento a canoni e modelli estetici culturalmente determinati (ma, attenzione, sempre in evoluzione).
L’immagine corporea (ovvero il modo in cui ci appare il nostro corpo) non è data solo dalle caratteristiche fisiche ma è strettamente legata alla dimensione emotiva ed arricchita da percezioni e pensieri. La costruzione della propria immagine corporea inizia dall'infanzia. É un processo. Il corpo cambia durante la vita per motivi biologici, organici, psicologici e relazionali. E diversi fattori come le esperienze passate, il contesto culturale e familiare, determinano quanta importanza ciascuno di noi attribuisce al proprio aspetto.
Siamo continuamente esposti a delle immagini sul WEB che determinano, tra i vari effetti, il confronto, la ricerca di approvazione sociale, l'insoddisfazione corporea, il desiderio di modificare il proprio corpo, che si ripercuotono sull'autostima ed il rapporto con il cibo, fino ad arrivare anche a sviluppare dei disturbi alimentari.
Non siamo più capaci di distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è.
Viviamo in un'epoca dove l'apparenza e la bellezza sembrano essere gli unici ideali da perseguire, spingendoci alla ricerca di una perfezione difficile da conquistare.
La relazione con il proprio corpo è molto delicata e facilmente vulnerabile e influenzabile. Ed ecco che il web affida il ruolo di portavoce agli "influencer", capaci di influenzare fortemente i comportamenti degli utenti, i quali riconoscono in queste figure capacità e competenze (quasi alla pari degli stessi professionisti del settore) tanto da rispecchiarsi in loro, seguire maniacalmente ogni loro atteggiamento, fino alla costruzione di una realtà fittizia in cui immergersi.
Siamo circondati da proposte di soluzioni "facili", miracolose e "acchiappalike" a partire dai filtri per modificare le immagini sui social, fino alla pratica dell'esercizio fisico estenuante e compulsivo, inviti a condurre diete malsane, restrittive e pericolose che inneggiano ad ideali di magrezza e taglie extrasmall, per non parlare degli sconti sull'acquisto di prodotti e percorsi di bellezza fino all'utilizzo, per i più fortunati, della chirurgia estetica.
Ma è davvero così importante raggiungere questa INNATURALE PERFEZIONE?
Cosa spinge le persone fino a sentire l'esigenza di adeguarsi ad un'immagine omologata che non appartiene loro? È così importante essere attraenti e ricevere conferma dagli altri?
Risulta quindi fondamentale educare soprattutto i giovani all'uso dei SOCIAL NETWORK, spiegando loro che gli stereotipi basati sulla forma e sull'immagine corporea possono contribuire al modo in cui giudichiamo (e di conseguenza a come ci relazioniamo) chi ci circonda ma soprattutto noi stessi, e al rischio di sviluppare e mantenere stati di ansia per il proprio fisico e un profondo senso di inadeguatezza.
Per gli adolescenti la percezione del proprio corpo è fortemente influenzata dal parere di familiari e, soprattutto, di amici e coetanei. I loro giudizi contribuiscono, infatti, a determinare i modelli corporei con cui ciascun ragazzo si confronta per valutare il proprio aspetto estetico.
Tutti noi abbiamo delle insicurezze e dei dubbi circa noi stessi e la nostra gradevolezza; ma se una persona inizia a vedere il proprio corpo come qualcosa di sbagliato e non amabile è probabile che metterà in atto delle azioni per cercare di cambiarlo.
Le conseguenze che possono derivare sono evidentemente pericolose. Sussistono molte realtà in cui la salute fisica e psicologica degli individui è messa continuamente a rischio. Per questo motivo risulta fondamentale favorire fenomeni di educazione e sensibilizzazione sulle tematiche alimentari, relazionali e di sviluppo identitario, che affrontino le difficoltà legate allo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale ma che, soprattutto, esplorino le vocazioni e le potenzialità soprattutto dei giovani, ma non solo.
Tenendo in considerazione tutti questi aspetti ci appare chiaro il motivo per cui il fenomeno del BODY SHAMING trovi terreno fertile proprio tra i ragazzi. È evidente quanto il web faciliti la diffusione del body shaming e del fat shaming, che grazie a internet e ai social network hanno raggiunto proporzioni mai viste prima, dove chiunque può diventare vittima/carnefice di questa forma di bullismo con estrema facilità e rapidità.
Nel nostro piccolo cosa possiamo fare?
Sicuramente compiere piccole ma importanti azioni quando interagiamo con gli adolescenti. Per esempio promuovere l’empatia e le emozioni (e sforzarsi di esprimerle tutte, anche quelle dolorose); incoraggiare uno stile di vita sano e l’amore per il proprio corpo in termini di cura (e non della sola bellezza estetica); sicuramente è importante ridimensionare il valore dei giudizi del web; e incentivare la costruzione di un valore personale che comprenda varie caratteristiche, evitando di attribuire eccessiva importanza all’aspetto fisico.
Vi saluto con una citazione tratta dall'ultimo corso: "il valore di una persona non si misura in chili, non si misura in centimetri. La felicità non la si trova cercando di cambiare il proprio corpo per farlo diventare qualcos'altro. La felicità è molto di più e non la si trova lungo i confini del proprio corpo, ma dentro".
Dott.ssa Giorgia Antoni Biologa Nutrizionista Specialista in Scienza dell'Alimentazione
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