top of page

Obesi e colpevoli? Stigma, pregiudizio e salute.

La nostra cultura idealizza la magrezza e disprezza l’obesità. Le persone obese sono oggetto di stigma, ovvero di un giudizio negativo costante, che rende difficile la loro vita e peggiora anche più o meno direttamente la loro salute. L’obesità é spesso detronizzata da malattia cronica e multifattoriale a colpa, data dalla pigrizia e dalla scarsa forza di volontà. Fare umorismo sul peso di una persona é socialmente accettato, e diffuso, tanto che atteggiamenti negativi verso il sovrappeso e obesità sono stati riscontrati sia negli adulti che nei bambini (già a partire dai tre anni di età). - a scuola i bambini più grassi hanno molte più chance di essere bullizzati - gli adulti obesi in oltre la metà dei casi vengono stigmatizzati dai colleghi - e persino il 70 per cento dei pazienti si sente giudicato male anche dal proprio medico - più fragili sono le donne, spesso le più colpite da disturbi del comportamento alimentare. Ma da dove viene questa aggressività nei confronti di donne e uomini obesi? Abbiamo in mente un po’ tutti gli ultimi esempi di attrici, ballerine, giornaliste messi in piazza da social network, tv e giornali, dove brulicano post infarciti di “fatshaming”. Si crede che la soluzione sia relativamente semplice: "mangiare meno e muoversi di più", e che chi non ci riesce è poco determinato, o non capace oppure irrimediabilmente dedito a stravizi. L'obesità e il sovrappeso sono collegati a molte malattie, fra cui il diabete, le malattie cardiovascolari, alcuni tumori. Il peso è dunque anche una questione importante di salute. Quali sono gli effetti dello stigma sempre più diffuso contro gli obesi? Si aggiunge sofferenza a situazioni non facili sul piano fisico, emotivo e relazionale, e si finisce con l'aggravare le diseguaglianze in tema di salute. Le persone esposte al giudizio negativo sul loro corpo sono più frequentemente colpite da depressione, ansia, disordini alimentari, scarsa autostima e pensieri suicidi. Tendono a evitare di praticare attività fisica e di sottoporsi a controlli medici o esami. COLPEVOLIZZARE = MOTIVARE? NO È diffusa la credenza che criticare qualcuno per il proprio peso possa motivarlo a cambiare e riflettere sulla propria condizione. Questo modo di pensare è errato. Diversi studi confermano il contrario, ovvero che più sono percepiti lo stigma e il giudizio negativo, più aumenta il consumo calorico. La percezione di essere ritenuti responsabili della propria condizione pesa… ma non parliamo di chilogrammi… parliamo di sofferenza. Giorgia Per questo post ho preso spunto da - fondazioneveronesi.it - stateofmind.it




Comments


Post in evidenza
Post recenti
bottom of page